La vita media si allunga, molte malattie sono sconfitte: merito della medicina che diventa ogni giorno più tecnologizzata e specialistica. Merito del servizio pubblico universale. Ma il prezzo che i malati pagano è una progressiva disumanizzione dei percorsi di cura, tra terapie hi-tech, medici altamente specializzati, ticket e liste d’attesa.
Medici e pazienti sono consapevoli che serve una rivoluzione capace di riportare al centro il malato, la sua vita, i suoi sentimenti; senza però perdere la potenza delle nuove tecnologie biomediche, salvavita. L’iniziativa di Repubblica (realizzata grazie a un grant incondizionato di BMS Italia) apre all’attenzione dell’opinione pubblica una questione di prima importanza per ognuno. E lo fa chiedendo aiuto al cinema, linguaggio potente che ha raccontato la sofferenza dei pazienti, i dilemmi dei medici, le contraddizioni della sanità, insomma tutto quello che la medicina hi-tech finge di dimenticare, lucidandosi come l’acciaio dei robot.
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