Il 15 luglio a Trani, un convegno per riportare il focus sulla persona, e non sulla malattia
Medicina narrativa, la parola che cura. È il titolo dell’incontro che si è svolto il 15 luglio a Trani (Palazzo San Giorgio) organizzato dalla Asl Bat (Barletta Andria Trani). L’obiettivo, spiegano gli organizzatori, è riportare il focus sulla persona, e non sulla malattia.
La medicina narrativa, infatti, si concentra sul ruolo relazionale e terapeutico del racconto dell’esperienza di malattia da parte del paziente. La stessa esperienza narrativa viene infatti condivisa con l’équipe dei curanti. In questo modo il paziente può riflettere sulla propria condizione e accettarla più facilmente. La narrazione, in forma orale o scritta o realizzata attraverso supporti multimediali, può fornire al malato uno strumento prezioso di rielaborazione del senso dell’esperienza vissuta e può rappresentare un mezzo per ricostruire la propria identità e a rimettere insieme i pezzi che la malattia ha frammentato.
Non solo: la narrazione contribuisce a migliorare il rapporto medico-paziente e a costruire un canale comunicativo privilegiato tra i due protagonisti del percorso di cura. Dunque l’atto narrativo deve essere reso possibile non soltanto dal soggetto che lo racconta, il malato, ma anche da chi lo ascolta, cioè il medico o l’operatore sanitario.
Ad affrontare il tema sono stati Paola Nicolini, psicologa dello sviluppo e dell’educazione dell’Università di Macerata, con una relazione dal titolo “La trama del racconto: la narrazione come cura”, la sociologa Stefania Polvani, direttore Educazione alla salute e project leader Medicina narrativa della Asl 10 di Firenze, che ha trattato “Gli strumenti della narrazione per la salute. Il progetto Na.Me”, Mauro Zampolini, direttore del Dipartimento Riabilitazione Usl Umbria 2, che ha illustrato il tentativo di costruzione di una rete nazionale e internazionale della Medicina narrativa, Luigi Reale della Fondazione Istud, con una relazione sulla Medicina narrativa per una Sanità sostenibile, e Filippo Iovine, dirigente psichiatra del Centro di salute mentale di Andria, sul progetto di Medicina narrativa della Asl Bt.
Photo Credit: Alex E. Proimos via Compfight cc