Cosa ci dicono le parole e le costruzioni linguistiche usate dalle persone con disturbo da gioco d’azzardo? Uno studio pone le basi per una terapia linguistica e narrativa
Close reading e scrittura riflessiva: così il farmacista reinventa se stesso
L’approccio narrativo aiuta a ridefinire l’identità professionale, rivelando punti di forza e di debolezza su cui agire per potenziare e valorizzare il ruolo del farmacista nel Servizio Sanitario Nazionale. L’endorsment della Sifo
L’omeopatia ha delle ragioni che dovremmo conoscere
Una nuova edizione del libro che 20 anni fa svelò l’inganno dell’omeopatia: non la solita apologia della medicina convenzionale ma una una critica puntuale dei suoi limiti
Essere, raccontare, esistere: le narrazioni
Un gruppo di docenti di un corso di medicina narrativa riflette sul significato dell’esperienza di formazione e non solo. Ecco le loro storie
Raccontare per [r]esistere
L’esperienza di “Essere raccontare, esistere: la narrazione nel lavoro di cura” , una serie di corsi di Medicina Narrativa svoltisi nell’Area Territoriale di Pistoia, raccontata dai suoi protagonisti
I due paradossi del concetto di distanza sociale
Perché si parla di distanziamento sociale se il distanziamento è fisico? L’analisi di Davide Bennato, sociologo su Forward
Più ascolto ed empatia nella cura dell’osteoporosi: lo dicono anche i medici
Più ascolto e ed empatia: lo chiedono tante donne che soffrono di osteoporosi, ma anche ortopedici e reumatologi ne avvertono il bisogno
Covid 19, il fattore sincerità nella lotta al coronavirus
Secondo uno studio Usa, le persone positive al coronavirus spesso non riferiscono i propri sintomi e mentono sul rispetto delle regole di distanziamento sociale. Effetto dello stigma sociale
Formazione, lavorare contro il declino dell’empatia
E’ un dato di fatto: l’empatia diminuisce nel corso degli studi accademici dei professionisti sanitari. Ma sulle cause e i possibili rimedi sappiamo ancora troppo poco, scrive Sergio Ardis
Pandemia, le riflessioni di un medico di famiglia
Dalla prima drammatica fase della pandemia alle ultime settimane del lockdown, un medico di famiglia racconta come la paura del contagio, il distanziamento e le tecnologie telematiche abbiano cambiato il suo modo di lavorare e di rapportarsi con i pazienti
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