Carmine Lazzarini recensisce “Empatie” di Laura Boella per la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
In questo suo testo, approfondendo una ormai secolare tradizione fenomenologica, Laura Boella intende lasciarci un’immagine tutt’altro che pacificata e pacificante delle relazioni umane, relazioni intersoggettive sempre aperte, problematiche, dove l’alterità dell’altro si presenta in costante divenire e piena di rischi, aprendoci a nuove emozioni, nuove possibilità, ma anche a possibili pericolosi cammini. Edgar Morin si chiedeva, nel suo recente “Sull’estetica” (Cortina, 2019): «come fare perché resti durevole questa umanizzazione di cui momentaneamente ci siamo impregnati a teatro, al cinema, durante una lettura? Come consolidarla? Come far attecchire l’effetto di queste opere che ci rendono migliori per un attimo solamente?».
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