OmniNews

Il Giornale della Medicina Narrativa Italiana

Ad
  • Home
  • News
  • Approfondimenti
  • Agenda
  • Redazione

Depressione, se la vergogna apre la porta alla dipendenza

4 Maggio 2020 - di Stefano Canali

“Chi chiami cattivo? Chi mira solamente a incutere vergogna.
Che cosa è per te la cosa più umana? Risparmiare vergogna a qualcuno.”

Nietzsche, La Gaia Scienza

La cosiddetta teoria dell’automedicazione sostiene che, tra gli altri motivi, le persone con depressione usino le sostanze psicoattive o giochino d’azzardo per sfuggire o mitigare le emozioni negative, per tentare cioè di medicare il disagio. La ricerca scientifica mostra infatti che la depressione, ma anche l’ansia, è un fattore di rischio per il consumo problematico di alcol, tabacco, droghe illegali e anche gioco d’azzardo.

Al di là di questa associazione, ormai evidente da tempo, la ricerca scientifica deve ancora chiarire quali siano i meccanismi e i fattori psicologici e cerebrali al centro di questa relazione e con cui si realizza la mediazione, il passaggio, dai sintomi della depressione a quelli della dipendenza. Per esempio, quali aspetti emotivi sono più importanti tra quelli caratteristici della depressione, la cui costellazione di emozioni penose appare assai articolata: senso di colpa, vergogna, disprezzo di sé, patia, anedonia (incapacità di provare piacere).

La vergogna, ascensore per la dipendenza


Una recente ricerca sembra aver dimostrato che il mediatore principale dalla depressione alla dipendenza sia la vergogna, un’emozione auto-diretta che segue eventi di vita negativi o scelte fallimentari ed è caratterizzata da intensi sentimenti di inferiorità, inutilità e imbarazzo.

La ricerca ha usato un disegno longitudinale, vale a dire con misurazioni prese in due tempi diversi. Un gruppo di 210 studenti universitari ha inizialmente completato un test per misurare sintomi depressivi (Tempo 1). Successivamente, un mese più tardi, lo stesso gruppo è stato sottoposto a test per misurare i livelli personali di vergogna, abuso di alcol e problemi col gioco d’azzardo (Tempo 2).

I risultati della ricerca

I risultati hanno mostrato che gli individui con depressione elevata al tempo 1 hanno riportato alti livelli di vergogna al tempo 2. Questi ultimi, con più elevati livelli di vergogna, erano quelli che riportavano maggiori problemi col gioco d’azzardo (β = .038, IC al 95% [.010, .087]) e col consumo di alcol (β = .249 , 95% CI [.123, .435]) al tempo 2.
Dunque, tra i diversi elementi in gioco nelle relazioni tra sintomi depressivi e dipendenze, questo risultato sembra suggerire che nella depressione la vergogna possa facilitare la ricerca dell’uso di sostanze e del gioco d’azzardo e condurre a comportamenti di consumo problematici, aggravando così il problema.

Implicazioni pratiche

Se queste evidenze verranno confermate sarà possibile sviluppare strategie di intervento preventivo per le dipendenze su soggetti che stanno vivendo una condizione depressiva attraverso la misurazione dei livelli di vergogna personale.
I risultati dello studio suggeriscono inoltre che vanno assolutamente evitati comportamenti, parole, che suscitino o alimentino il ciclo della vergogna nelle persone che si confrontano col “male oscuro”, con la tristezza patologica, o anche solo semplicemente con le difficoltà. Sono molte le persone che lottano contro questa condizione senza parlare, senza farla conoscere, senza chiedere aiuto. Spesso proprio queste persone vengono stigmatizzate per i loro comportamenti, per la tendenza a chiudersi, per l’apatia, per l’incapacità di godere delle cose e di farsi coinvolgere nel divertimento e nella socialità, per il rallentamento sul lavoro, la scarsa efficienza, l’apparente disinteresse verso le persone care. Ogni nostra accusa è un peso che si aggiunge all’insostenibile gravame che le opprime e amplifica la vergogna che già provano.
Bisognerebbe cercare di essere più umani, anche solo un poco più attenti.

Riferimenti: Bilevicius E, Single A, Bristow LA, Foot M, Ellery M, Keough MT, Johnson EA. Shame mediates the relationship between depression and addictive behaviours. Addict Behav. 2018 Jul;82:94-100

Foto di copertina: Masaccio, La cacciata dal paradiso, particolare, Cappella Brancacci, Firenze.

Tag: depressione, dipendenze, emozioni

Info Stefano Canali

Ricercatore dell’Area Neuroscienze e del Laboratorio Interdisciplinare della Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati, dove dirige la Scuola di Neuroetica. E’ presidente del Comitato Scientifico della Società Italiana Tossicodipendenze e redattore della rivista Medicina delle Tossicodipendenze – Italian Journal of Addiction. E’ autore di circa un centinaio di pubblicazioni sul tema delle sostanze e delle dipendenze e del blog Psicoattivo.

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

DALLA RETE

omeopatia medicina narrativa

L’omeopatia ha delle ragioni che dovremmo conoscere

Una nuova edizione del libro che 20 anni fa svelò l’inganno dell’omeopatia: non la solita apologia della medicina convenzionale ma una una critica puntuale dei suoi limiti

I due paradossi del concetto di distanza sociale

Perché si parla di distanziamento sociale se il distanziamento è fisico? L’analisi di Davide Bennato, sociologo su Forward

  • Email
  • Facebook
  • Twitter

Iscriviti alla Newsletter

Archivio

Prescribing art in medicine

16 Febbraio 2017 di Redazione OMNINEWS

Viverla Tutta: la storia di Debora

15 Ottobre 2015 di Redazione OMNINEWS

Una medicina che può far bene al sistema sanitario

9 Febbraio 2015 di Redazione OMNINEWS

Cerca nell’archivio

PARTNER

 


 

Tag Cloud

arte bioetica burnout cartella clinica narrativa comunicazione istituzionale comunicazione medico-paziente concorso letterario COVID-19 dipendenze effetto placebo empatia farmacia narrativa fine vita formazione letteratura libri linguaggio malattie croniche malattie rare medical humanities medicina digitale medicina narrativa narrativa nefrologia narrativa neuroscienze omni oncologia pediatria personalizzazione delle cure politiche sanitarie pratica clinica psicologia recensioni relazione di cura riabilitazione sclerosi multipla sistema sanitario SLA società italiana di medicina narrativa storytelling teatro tumore al seno tumori umanizzazione delle cure viverla tutta
Privacy Policy

© 2021 OMNI News/Galileo Servizi Editoriali. Sviluppo sito a cura di Exelab.

Stai per lasciare il sito omni-web.

Ok, ho capito.